Don Gennaro, come era chiamato da tutti in segno di grande stima e rispetto, era un bravissimo pizzaiolo che seppe anche avviare molte realtà fuori Campania o nella stessa città di Napoli come quella a Piazza Cavour con il papà del Presidente AVPN Antonio Pace dove, a detta di molti sarebbe nata la capricciosa. Accanto a tali abilità sviluppò anche però una grandissima abilità nel costruire forni al punto tale che molti degli attuali maestri nella costruzione di forni per pizzeria napoletana sono annoverabili tra i suoi allievi. I forni di Don Gennaro sono ancora oggi presenti in alcune pizzerie finanche in Giappone.
Di detta capacità i figli di Don Gennaro, ed in particolare Maurizio Del Buono hanno saputo recepirne integralmente i segreti al punto tale che dagli anni sessanta nelle pizzerie dei Del Buono non esiste un forno che non sia stato costruito da loro stessi. Ma Don Gennaro, del quale ancora oggi la Pizzeria Da Gennaro reca il suo nome è stato per il quartiere Secondigliano anche il pizzaiolo di riferimento per la creatività. Nella sua pizzeria sono nate le pizze gourmet ante litteram come quelle con la frutta o la bruschetta che per tutti e 60.000 i secondiglianesi è la pizza di Don Gennaro e di Secondigliano.
Il figlio Maurizio ha continuato l’attività trasferendola prima di poche centinaia di metri sullo stesso marciapiedi e poi, definitivamente di fronte all’ultima sede in un locale spazioso con tante foto storiche alle pareti e suppellettili antiche quali stufe, cassa e altro.
Oggi Maurizio assieme a Claudio (sesta generazione nota di pizzaioli Del Buono o Dello Buono) propone ancora una pizza saldamente legata alla tradizione con sapori e abbinamenti talvolta anche scomparsi dalle pizzerie storiche ma presenti in tanti menu del dopoguerra.