Nel 1870 la famiglia Condurro diede origine a una lunga tradizione di maestri pizzaioli nel cuore del centro di Napoli. Michele Condurro, figlio di Salvatore, perfezionò l’arte familiare, imparandone i segreti dai famosi maestri di Torre Annunziata, esperti nella lavorazione della pasta e della cottura della pizza.
Michele aprì la prima pizzeria nel 1904, dove sorge la nuova palazzina dell’ospedale Ascalesi, la cui costruzione lo costrinse a cambiare sede. Nel 1930, infatti, la pizzeria fu spostata nell’attuale locale di Via Cesare Sersale, definito da molti esperti e giornalisti “il tempio sacro della pizza”.
Da allora, cinque generazioni di maestri pizzaioli continuano l’attività del fondatore, nel rispetto della tradizione e tenendo fede alle indicazioni di Michele, che volle la pizza napoletana solo nei gusti marinara e margherita, senza l’aggiunta di ‘Papocchie’ che ne alterano il gusto e la genuinità, conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Il segreto di questo duraturo successo sono l’utilizzo di ingredienti naturali e l’impiego dell’antico e collaudato metodo di lievitazione della pasta.
L’antica pizzeria da Michele si pone l’obiettivo di produrre e diffondere la propria pizza tradizionale napoletana in tutto il mondo, rispettando la storia del piatto simbolo di Napoli, e dell’intero made in Italy, e l’eredità della famiglia Condurro.
L‘Antica Pizzeria da Michele in the world (MITW), espansione della storica pizzeria nel mondo, desidera offrire un prodotto riconoscibile e identificabile, non per creare una ‘catena’ con il medesimo nome e risultati diversi, ma pizzerie che rappresentano veri e propri ‘rami’ provenienti dalle solide radici della casa madre di via Sersale. La pizza de l’Antica Pizzeria da Michele è la stessa in ogni sua sede: identica, per qualità e consistenza, a quella consumata a Napoli, garantita dallo stesso tipo di impasto, dagli ingredienti e dal rispetto di otto regole d’oro (https://youtu.be/P2wC1DnOB0k).
150 anni di storia e non sentirli con, alla base, una ‘family identity’: cambiano i luoghi, le persone, ma lo spirito del fondatore, Michele Condurro, e della sua famiglia è sempre presente, a ogni apertura.
In un tempo in cui il la pizza napoletana è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità, l’antica pizzeria da Michele, tra le storiche “Centenarie” di Napoli, è proiettata verso il futuro. L’unicità della pizza, nella sua semplicità, e l’autenticità della casa madre hanno ispirato libri, film, fotografi e documentaristi. Prima il best seller di Elizabeth Gilbert, “Eat, Pray, Love” e poi l’omonimo film con Julia Roberts hanno posto al centro di una scena, ambientata nella pizzeria, quella relazione con la pizza che è istinto primordiale dell’uomo. Passione, umiltà e duro lavoro, da 150 anni, hanno prodotto lunghe file di clienti in attesa, pronti a varcare le soglie del ‘tempio della pizza’. L’immediatezza di questo passaggio ha portato gli stessi avventori a rappresentare la prima fonte di ispirazione per la comunicazione, online e offline. Sono all’ordine del giorno servizi e articoli dedicati alla pizzeria dai maggiori media mondiali, tra gli ultimi la CNN, il Telegraph e il New York Times. Nel 2020 l’antica pizzeria da Michele celebra i suoi primi 150 anni da quando, nel 1870, Salvatore Condurro ha ottenuto la licenza per la vendita. L’inizio dei festeggiamenti è sancito dall’inaugurazione di un virtual tour che, come in un museo, ricostruisce l’esterno e la prima sala della pizzeria, dando la possibilità di esplorare i contenuti, in un viaggio che svela la storia mentre guarda al futuro.